La Brace Hotel Ristorante Bar
In Valtellina - Sapori, ospitalità e ambienti proprio come una volta
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Il periodo più magico dell’anno merita una celebrazione indimenticabile! Abbiamo preparato per voi due menu esclusivi: uno per il Natale e uno per salutare il nuovo anno con stile e gusto.
L’evoluzione della tradizione dal 1851
Per arrivare a ciò che La Brace è oggi ci sono voluti oltre 170 anni, eppure tante cose sono rimaste come erano un tempo.
La "casa rosa" e la cascina edificate dalla nobile famiglia Guicciardi, nel cuore della Valtellina, dall'originale fattoria sono state trasformate dapprima in stazione di posta, quindi in trattoria e infine nel complesso odierno che include molti servizi tra cui un ristorante, un albergo e un bar.
Lo stile delle strutture e la qualità del cibo sono ancora fedeli a quelli di un secolo e mezzo fa, tramandati di generazione in generazione dalla famiglia Cattaneo, testimone e protagonista ancora oggi di questa storia: la nostra storia.
I Conti Guicciardi, proprietari dal 1600 della zona della bassa Valtellina compresa tra Ardenno e Berbenno, costruiscono all'inizio dell'Ottocento, nel cuore di queste terre sulla via di passaggio verso Milano, la "casa rosa" e la cascina ad uso fattoria.
Si tratta della parte più antica dell’odierno complesso La Brace.
In quest'anno i Conti Guicciardi chiamano Angelo Cattaneo (1811-1889), originario di Figino Serenza, quale loro fiduciario ed esperto in bachicoltura per insegnare ai contadini della zona come allevare il baco da seta, utilizzato poi per il saldo dell'affitto dei terreni in loro concessione.
Prima del suo arrivo nella "casa rosa" i contadini della Maroggia vendevano il loro vino "alla frasca". Angelo, viste le opportunità commerciali, decide allora di comprare lui stesso questo vino e di far gestire dalla moglie un piccolo ristoro di 30 mq. Prende così il via l’attività di "trattoria con alloggio e stallazzo".
Proprio in quel periodo lo Stato istituisce un servizio postale con trasporto persone effettuato da una diligenza trainata da cavalli.
Ben presto "La Brace" diventa una sosta intermedia durante il percorso lungo la Valtellina, per il ristoro dei passeggeri e il cambio dei cavalli, tra l'odierno Hotel Trieste di Morbegno e l'Hotel della Posta di Sondrio.
I conti Guicciardi decidono di vendere tutte le loro proprietà ai contadini. L’11 novembre dello stesso anno Virginio Cattaneo (1865-1927), figlio di Angelo, acquista l’attuale proprietà de La Brace e converte la sua attività da fiduciario dei conti in trasportatore con carri e 16 cavalli.
In concomitanza con le fiere valtellinesi, la moglie Leopoldina Galli (1873-1922) organizza nella struttura degli eventi per far incontrare i contadini della zona con i commercianti di bestiame "della Bassa" (provenienti da Lodi, Crema, Cremona): utilizzando il cortile, i portici e le stalle i contadini possono esporre i loro animali e concludere ottimi affari, mangiando e bevendo in compagnia.
L’attività di ristoro e alloggio si amplia così con ulteriori posti letto, utili ad ospitare i vari commercianti e viandanti sempre più attirati dagli eventi fieristici.
Alla morte di Virginio, il figlio Aristide Camillo Cattaneo (1903-1978), noto geometra e contadino per passione, prende insieme alla moglie le redini della gestione.
A causa delle profonde crisi provocate dalla recessione del 1929 e dalle due guerre mondiali, è solo negli anni ’50 che Aristide può ristrutturare le stalle, il portico e l’interno della casa rosa, ampliandola di 20 mq e destinandola a bar.
La moglie, Gianna Stella (1911-1985) ottima cuoca e sarta professionista, si dedica all’attività di trattoria e ristoro che negli anni del dopoguerra vede una crescita esponenziale: merito, fra l'altro, dello sviluppo economico italiano e dell’incremento dei trasporti a motore, che aumenta il numero di viaggiatori e turisti in Valtellina.
La quarta generazione della famiglia ha come protagonista l’attuale proprietario, Virginio Cattaneo, meglio conosciuto come "il Gino della Brace", geometra come il padre e cuoco per passione. Il suo estro culinario lo porta in prima persona ai fornelli rompendo la tradizione famigliare che voleva le donne in cucina.
Proprio in quest’anno, grazie allo spunto fornito da un cliente, si specializza nella cottura della carne alla brace: idea che si rivelerà vincente e definirà l’identità stessa dell’attività, a partire dal nome.
Gino Cattaneo inizia la grande opera di ristrutturazione, recuperando l'antico portico e le stalle dei cavalli trasformandoli nella prima sala ristorante dotata di tutti i comfort, mantenendo e rispettando lo stile rustico tipico dell’Ottocento.
La piccola attività di 50 mq si evolve così in una moderna attività di ristorazione, facendo de La Brace una delle realtà più all’avanguardia in provincia di Sondrio.
La tremenda alluvione che colpisce la Valtellina nel luglio del 1987 costringe la Brace al primo periodo di chiusura della sua storia. A causa dei gravi disagi provocati dall’esondazione dell’Adda in vari punti della provincia, l’attività rimane chiusa per 55 giorni: una novità, per una realtà abituata ad essere sempre aperta al pubblico, 365 giorni all’anno.
Il buon cibo, l’ambiente e l'ottimo servizio che Gino e i suoi famigliari e collaboratori hanno saputo creare, uniti all’ubicazione favorevole del ristorante in provincia di Sondrio, portano La Brace a un ampliamento strutturale sia degli ambienti di lavoro, sia dell’ambiente ricettivo.
Vengono costruite 9 camere d’hotel, la nuova cucina (attualmente di 540 mq) e 3 nuove sale: La Brace diventa un punto di riferimento in Valtellina per banchetti e ricevimenti di nozze.
La famiglia Cattaneo si affaccia all’inizio del nuovo millennio con un nuovo progetto di ampliamento. Con la costruzione di due nuove sale per banchetti e congressi la capacità ricettiva del ristorante aumenta fino a 1000 coperti, su una superficie di 2700 mq.
Al di sopra delle nuove sale viene realizzato l’Hotel La Brace, portando da 9 a 41 le camere presenti, di cui tre Suite di lusso: una struttura dal fascino ottocentesco ma al passo con i tempi, dotata di tutti i comfort.
L’11 novembre si celebra il 160esimo anniversario dall’inizio dell’attività della famiglia Cattaneo presso la cascina nobiliare dei Conti Guicciardi. Di padre in figlio, in poco più di mezzo secolo cinque generazioni di Cattaneo hanno traghettato una semplice attività di ristorazione di metà Ottocento fino al nuovo millennio, rendendola un complesso moderno e completo. La Brace oggi è ancora capace di conservare nella cucina e nelle strutture l’impronta famigliare e lo stile tipico delle origini.
Grazie alle relazioni maturate negli anni e alla radicata presenza sul territorio, La Brace rappresenta un punto di riferimento anche per il mondo imprenditoriale locale. Lo conferma una volta di più la partnership siglata con Galbusera, storico marchio valtellinese conosciuto e apprezzato in tutta Italia, che porta l’azienda alimentare ad aprire presso La Brace un nuovo spaccio – il secondo in provincia di Sondrio dopo quello di Cosio Valtellino – dove è possibile acquistare i biscotti e prodotti da forno a marchio Galbusera e Tre Marie.
Gino Cattaneo scrive un nuovo capitolo della storia de La Brace portando a termine l’ampliamento dell’ingresso del bar: la struttura viene così adeguata per soddisfare la mole di turisti in transito per raggiungere le stazioni sciistiche e le attrazioni culturali dell’alta Valtellina - quali il Trenino Rosso del Bernina -, anche in previsione delle tanto attese Olimpiadi Invernali del 2026 in Valtellina.
La pandemia di Covid-19 costringe La Brace al secondo periodo di fermo della sua storia. Terminato il lockdown imposto a tutte le attività ricettive e di ristorazione, la struttura riapre i battenti pronta ad accogliere gli ospiti con la tradizionale ospitalità e ulteriore slancio, a partire da un nuovo progetto di comunicazione incentrato sul portale web completamente rinnovato.
Attività storica di Regione Lombardia
La struttura che ospita La Brace è il frutto di un attento recupero e annessione di antiche stallette ottocentesche che circondano il nucleo originario. Ogni ambiente riflette l’architettura tipica della Valtellina, grazie a un lavoro di restauro conservativo che ha trasformato spazi una volta destinati a stalle, fienili e cantine in ambienti accoglienti, dove elementi autentici come camini e oggetti d’epoca convivono con i comfort moderni.
Questo impegno per la conservazione del patrimonio storico è stato riconosciuto dalla Regione Lombardia, che ha assegnato a La Brace il titolo di Attività Storica, e dalla Camera di Commercio, con una certificazione di responsabilità sociale locale.
La Brace in Valtellina rappresenta un’esperienza unica, dove passato e presente si fondono in un contesto che valorizza la storia e le tradizioni valtellinesi. Il nostro impegno punta a preservare e valorizzare l’autenticità del luogo, rispettando il passato e portandolo nel presente con orgoglio.